La formazione è un asset strategico per la crescita imprenditoriale e rappresenta una delle principali leve per aumentare la competitività e il valore di un’azienda.

Gli stessi dipendenti e collaboratori hanno una migliore percezione dell’azienda che decide di investire sul loro percorso formativo. Per quale motivo? Innanzitutto, per la possibilità di acquisire nuove conoscenze e competenze (val bene il detto “impara l’arte e mettila da parte”). In secondo luogo perché migliora l’organizzazione aziendale, colmando le lacune interne ed eliminando i punti di debolezza. Infine, perché consente di far emergere talenti altrimenti nascosti dalla routine quotidiana. Questo punto, soprattutto, è quello che sta più a cuore ai dipendenti, troppo spesso oberati dal rispetto delle scadenze e dalla produttività a tutti i costi, a discapito della creatività e della passione, due elementi fondamentali per tutta la realtà aziendale se messi a frutto.

Come funziona un processo di formazione del personale? Solitamente è strutturato in 4 momenti. Si parte da un’analisi del fabbisogno formativo, che deve essere il frutto di un’accurata valutazione di tutte le attività aziendali, della vision e del mercato di riferimento (cosa occorre ai miei dipendenti per compiere un salto di qualità?).  A questo punto bisogna pianificare l’intero processo formativo, dai contenuti alle modalità, senza dimenticare tempistiche e criteri di valutazione. Conclusa la formazione, occorre valutarne l’efficacia o meno, verificando che le conoscenze e le competenze acquisite si siano trasformate in azioni concrete con un impatto positivo sull’azienda. L’ultimo momento, non meno importante, è quello della revisione. L’azienda ha la possibilità di ripensare in meglio i successivi interventi e percorsi formativi, così da migliorare tutti i processi e sfruttare a pieno tutte le potenzialità della formazione del personale.